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Il gioco e vietato ai minori e puo causare dipendenza patologica - Consulta le probabilità di vincita www.adm.gov.it




Storia, leggi, controlli, impatto sociale e prospettive future.
Il gioco in Italia non è soltanto un passatempo sopra i 18 anni, ma un fenomeno economico, culturale e sociale che muove decine di miliardi di euro ogni anno.
Per questo lo Stato ha deciso di non lasciare il settore in mano al caso o, peggio, all’illegalità. Dal 1927 con l’AAMS, e poi dal 2012 con l’ADM – Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – l’Italia ha costruito uno dei sistemi di regolamentazione più avanzati d’Europa. L’ADM oggi vigila su tutto: slot machine, lotterie, scommesse sportive, bingo e casinò online, garantendo legalità, trasparenza e protezione per i cittadini.
La storia inizia nel 1927, quando viene istituita l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS). All’inizio la sua funzione era semplice: gestire il monopolio statale sui tabacchi e sul Lotto. In un’Italia che si stava industrializzando, era fondamentale assicurare entrate certe allo Stato.
Negli anni ’50 e ’60 l’AAMS amplia il suo raggio d’azione: nascono le lotterie nazionali e si diffonde il Totocalcio, che diventa un vero rito domenicale. Negli anni ’80 arrivano le prime lotterie istantanee e negli anni ’90 il boom delle scommesse sportive. L’ente non era più solo un raccoglitore di entrate fiscali: diventava un regolatore di un fenomeno di massa.
Il passaggio cruciale avviene però nel 2012: l’AAMS viene assorbita nell’ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Da quel momento l’Italia ha un unico ente con il compito di regolare e controllare l’intero settore del gioco pubblico, come le lotterie e Gratta e Vinci regolamentate da ADM, con strumenti più moderni e una missione che non è più soltanto economica, ma anche sociale.
Il quadro normativo che conosciamo oggi nasce da una serie di riforme fondamentali. La prima è la legge n. 388 del 2000, che apre il mercato alle scommesse sportive e ippiche legali, ponendo fine a un monopolio quasi totale e creando i primi centri scommesse autorizzati.
Nel 2006 arriva il Decreto Bersani, una pietra miliare. L’Italia diventa uno dei primi Paesi in Europa a concedere licenze per il gioco online. Grazie a questo decreto nascono i casinò digitali legali, le poker room e le piattaforme di scommesse online. Tutto passa attraverso un sistema di controllo telematico: ogni giocata, ogni vincita, ogni transazione è registrata e tracciata.
Il 2011 segna l’arrivo del Decreto Balduzzi, che sposta l’attenzione dalla fiscalità alla tutela del cittadino. Si introducono messaggi obbligatori sul gioco responsabile, limiti alle pubblicità, strumenti di autolimitazione per i giocatori e primi provvedimenti contro la ludopatia.
Infine, il Decreto Dignità Art. 9, DL 87/2018 vieta quasi totalmente la pubblicità sul gioco, con l’obiettivo di ridurre l’esposizione dei minori e dei soggetti fragili.
Oggi il gioco online è la parte più dinamica del settore. Un casinò digitale con licenza ADM deve rispettare regole precise. Prima di tutto deve essere collegato ai server centrali ADM (gestiti da SOGEI), che registrano in tempo reale ogni puntata. I software di gioco devono utilizzare RNG, generatori di numeri casuali certificati da laboratori indipendenti, che garantiscono la correttezza dei risultati.
I payout (RTP) sono controllati e soddisfano requisiti legislativi ADM:
Le slot online devono restituire almeno il 90% delle giocate, le VLT fisiche intorno all’85%, le scommesse sportive tra l’82 e l’85%, Le slot da bar almeno il 65%. Questi numeri non sono casuali, ma fissati e verificati per proteggere il giocatore.
Inoltre, per aprire un conto di gioco serve un documento d’identità valido e, sempre più spesso, lo SPID. Questo impedisce l’accesso ai minori e riduce il rischio di frodi. L’utente ha strumenti per fissare limiti di deposito, tempo e spesa, e può autoescludersi in qualsiasi momento dal Registro Unico delle Autoesclusioni, valido per tutti i siti ADM.
Accanto al mercato legale, esiste ancora il mondo del gioco clandestino. ADM combatte l’illegalità su più fronti. Ogni mese aggiorna la blacklist dei siti non autorizzati: domini .com o .net che operano senza licenza vengono oscurati dai provider italiani. Nei bar e nelle sale, la Guardia di Finanza e gli ispettori ADM sequestrano slot e VLT non collegate alla rete centrale.
Il problema maggiore è il riciclaggio. Per questo gli operatori ADM devono rispettare le norme antiriciclaggio: identificare i clienti (KYC), monitorare transazioni sospette, segnalare movimenti anomali all’Unità di Informazione Finanziaria. Particolare attenzione è riservata al match fixing, la manipolazione dei risultati sportivi a fini di scommessa, che ADM contrasta collaborando con federazioni, leghe e forze di polizia.
Il gioco pubblico rappresenta una delle principali fonti di entrata per lo Stato italiano. Nel 2023, la raccolta complessiva del gioco legale in Italia ha superato i 147 miliardi di euro, mentre il gettito fiscale per lo Stato si è attestato a circa 11,6 miliardi di euro.
Questi dati confermano il peso economico del settore e l’importanza della regolamentazione da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). Le forme di tassazione sono diverse: sulle slot e le VLT si applica il PREU, il prelievo erariale unico; sulle scommesse sportive c’è l’imposta unica; per il poker e i casinò online la tassazione si basa sul margine lordo.
In termini concreti, questo significa che il gioco è diventato una vera e propria “tassa volontaria”: chi gioca contribuisce alle spese dello Stato. I fondi vengono utilizzati non solo per il bilancio generale, ma anche per sostenere programmi sanitari, sociali e di prevenzione.
ADM pone grande attenzione alla protezione dei giocatori. Ogni piattaforma legale deve permettere all’utente di fissare limiti di spesa e di tempo. Il Registro Unico delle Autoesclusioni consente a chi ha problemi di gioco di bloccare automaticamente l’accesso a tutti i siti legali italiani.
Le probabilità di vincita devono essere chiaramente indicate, per evitare false illusioni. Il divieto ai minori è assoluto, con controlli sempre più stringenti, anche attraverso lo SPID. Inoltre, una quota delle entrate fiscali viene destinata al Fondo per il Gioco Patologico, che finanzia campagne di sensibilizzazione, centri di cura e progetti nelle scuole.
L’ADM è anche un regolatore tecnologico. Ogni giocata passa attraverso il sistema centrale, i dati vengono analizzati con strumenti di big data per individuare anomalie e prevenire frodi. Gli operatori devono garantire standard elevati di sicurezza informatica: crittografia, autenticazioni a due fattori, audit periodici.
Le nuove frontiere guardano alla blockchain, che potrebbe assicurare una tracciabilità assoluta, e all’intelligenza artificiale, già usata per individuare comportamenti patologici o sospetti. L’Italia partecipa inoltre a forum internazionali come il GREF, collaborando con autorità come la Malta Gaming Authority e la UK Gambling Commission.
Il gioco, però, non è privo di conseguenze. La ludopatia è una realtà riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e colpisce centinaia di migliaia di italiani. Le conseguenze vanno dall’indebitamento all’isolamento sociale, dai conflitti familiari alla perdita del lavoro. I costi indiretti per lo Stato e la collettività superano i miliardi di euro.
ADM affronta il problema con strumenti di prevenzione e autoesclusione, campagne di sensibilizzazione e fondi per la cura. Tuttavia, le critiche non mancano: c’è chi accusa lo Stato di guadagnare troppo dal gioco, e chi ritiene che i divieti eccessivi favoriscano i siti illegali. La questione rimane aperta: come bilanciare la libertà individuale con la necessità di proteggere i più fragili?
Il percorso ADM dimostra come la storia del gioco in Italia sia passata da passatempo popolare a settore industriale regolato con attenzione. Oggi il nostro Paese ha uno dei sistemi più severi e avanzati al mondo, capace di coniugare entrate fiscali, lotta all’illegalità e tutela del cittadino. Nonostante le difficoltà e le contraddizioni, l’ADM è un punto di riferimento internazionale, un modello che altri guardano con interesse.
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